critiche
Giuseppe Bravi
Uomo modesto, un artista vero.
Recanatese dalla nascita sino al matrimonio, maceratese d'adozione da ormai diversi anni.
Stiamo parlando di Giuseppe Bravi nato, nella città di Leopardi e Gigli, nel 1954.
Dopo il ciclo delle elementari e delle medie Giuseppe consegue il diploma di perito meccanico all'I.T.I.S. Mattei di Recanati e, subito dopo, ottiene il primo impiego in una delle aziende "storiche" della città dove è impegnato nell'attività di disegnatore dei piatti in ceramica e quindi di modellatore con l'utilizzo della plastilina.
Al suo attivo, in questa fase, diversi bassorilievi che riproducono aspetti del paesaggio nostrano, prima di passare agli altorilievi con la resina argentata.
Dopo il matrimonio Giuseppe si trasferisce nella Città di Macerata dove allestisce il laboratorio che ben presto diviene il suo regno e dove, ancora oggi, a distanza di tanto tempo trascorre la sua lunga giornata lavorativa.
Un passo indietro e torniamo all'anno 1984, quando decide di mettersi in proprio poiché sente forte il desiderio di misurarsi come modellista riuscendo allo stesso tempo a coltivare il suo hobby.
Realizza subito alcuni presepi e diverse statuine in terra rossa con personaggi e animali.
Giuseppe, inutile dirlo, si realizza come scultore autodidatta desideroso di fare qualcosa che soddisfi il suo "io".
Gli stessi tratti somatici delle sculture sono unici, portano del suo e basta, sono personalizzati al massimo.
Diviso tra il lavoro e la passione per la scultura Giuseppe Bravi riesce comunque a realizzare un centinaio di pezzi sino … alla svolta.
Estrae dei gessi, frutto della sua fantasia, che aveva conservato per anni nell'attico dove è il suo mondo lavorativo ed inizia a riprodurre bassorilievi in terracotta, con soggetti diversi, personaggi semplici e religiosi.
Poi si arma di pennelli e colori e inizia a dipingere i bassorilievi, specialmente i paesaggi, per abbellirli.
La passione del modellare però non lo abbandona anche se cresce quella per la colorazione, intensifica così il suo impegno passando giornate intere all'interno dello studio-laboratorio, concedendosi solo qualche breve pausa per il pranzo.
I pochi che hanno avuto occasione di conoscere ed apprezzare i suoi lavori negli anni passati lo convincono a tentare la strada delle marguttiane per far conoscere le sue opere che ormai hanno invaso ogni angolo dello studio.
Dalle marguttiane alle collettive il passo è breve, ma Giuseppe è personaggio autentico che fa della semplicità e della modestia le sue doti principali, preferisce sottrarsi alla critica del grande pubblico.
La passione che lo pervade, però, cresce di giorno in giorno sino a quando decide di tentare una sorta di scommessa e si mette in testa di organizzare una propria mostra personale.
Ecco, quindi, presentata ed accolta la domanda per esporre in un luogo suggestivo e quanto mai caratteristico come la Torre del Borgo di Recanati.
Ciò va a segnare il suo ritorno nella città d'origine, in quella Recanati dove la cultura è quella con la "C" maiuscola e dove il giudizio della gente può essere importante per verificare le prospettive future di un artista sconosciuto ai più ma davvero bravo e capace.
Del resto, quanti hanno potuto ammirare i lavori di Giuseppe Bravi si sono accorti ben presto delle qualità indiscusse di un artista vero, ben preparato e attento osservatore anche dei particolari che sono importanti nelle sue realizzazioni.
La sua è un'arte tecnicamente realista con una interpretazione che evidenzia gli aspetti plastici del materiale con cui gli stessi sono realizzati, ovvero la creta.
I soggetti toccano in molti casi aspetti storici locali mentre altre volte le sue opere esprimono sentimenti forti che ci appartengono.
Ma, più che parlare ancora di Giuseppe, conviene guardare questo sito che è, per l'artista, la “vetrina” meglio esaustiva.
Gabriele Magagnini
(giornalista)
L'argilla è parte della nostra storia, è l’evoluzione stessa della natura con la quale l'artista percorre un ciclo di ricerca, studio e creazione lungo una vita.
Attraverso la sapiente maestria di Giuseppe Bravi, dalla “terra” nasce l'opera d'arte.
La plasma, la manipola, la modella affinché dal nulla nascano volti, figure, paesaggi in un’armonia di bassorilievi e tutto tondo.
Da una ballerina, tempi passati più o meno lontani, la mente mi porta a Degas e irrefrenabile è il toccare; “sentire la terracotta” è come ritornare a tempi remoti e ascoltare la natura che respira.
Le sue sculture sono viventi, sfiorare queste forme in crescita, sentire ancor prima di vederle, portano a vibrazioni emozionali.
Vivere questa trasformazione è come sentire nuove pulsazioni di una natura che riprende vita e Giuseppe Bravi, con capace abilità, ne è testimone.
Roberto Di Dionisio
(Artista)